MARVEL IT presenta:
WORLDWATCH 2000

di Andrea Antonazzo e Fabio Volino

* * *

New York. Palazzo dell'ONU. Mattina.

Quest'oggi il palazzo di vetro ospita una particolare celebrità: Steve Rogers, meglio noto al mondo come Capitan America. Il suo volto è teso e distrutto e non per il discorso che si appresta a fare, né per la gioia mista a fatica per il fatto di aver ritrovato il suo amato scudo. Le sue mani scorrono numerose fotografie, testimoni mute del massacro compiuto da Ultron nella ormai nazione fantasma della Slorenia. E ripensa alle migliaia di innocenti che ha visto morire in guerra e poi, per l'ennesima volta, a Bucky Barnes, il suo primo alleato. Pensa ancora che poteva fare qualcosa per salvarlo. La sua meditazione viene interrotta da un deciso colpo di tosse: è Duane Freeman, membro di contatto tra i Vendicatori e il governo americano. Lo invita ad entrare in un'ampia sala. Dentro vi è il consiglio di sicurezza dell'ONU, volti come al solito impassibili. Steve Rogers prende posto sul palco ed inizia a parlare: "Signori, voglio andare subito al dunque e chiedo scusa se il mio tono e le mie parole parranno brusche. La nostra è stata una decisione sofferta, ma ben ponderata: i Vendicatori non intendono sottoscrivere un accordo per essere affiliati all'ONU e da esso prendere direttive". Inevitabili brusii, ma Cap continua: "E diciamo questo memori di eventi recenti. Eventi che hanno un nome ben preciso: Genosha". Ora c'è un silenzio quasi religioso, presunzione di colpa. "Dapprima avete sottovalutato la situazione lì presente. Poi ci avete impedito di intervenire per sedare la tremenda guerra civile che imperversava. Infine, quando finalmente avete iniziato ad occuparvi di questa nazione, l'avete fatto nel modo peggiore, consegnandola nelle mani di Magneto, che voi stessi avete bollato come terrorista. E, badate bene, ciò è solo la punta di un iceberg ben più alto. Qualche domanda?". Nessuno si fa avanti, la sua voce è di quelle che potrebbero dare ordini ad un Dio. Ed in effetti lo fa. "Allora buona giornata" conclude ed esce rapidamente dalla sala. Ma prima riesce a guardare in volto i membri del Consiglio, non paiono preoccupati. Cap si chiede cosa covino le loro menti.

Ad accoglierlo fuori dalla sala c'è il compagno di numerose avventure, il colonnello Nicholas Fury, direttore dello S.H.I.E.L.D. I due si incontrano dopo molto tempo, tanto da giustificare la battuta di Cap: "Non sei rimasto vivo un po' troppo a lungo questa volta, Nick?" Fury, abbozzando un sorriso, gli risponde soltanto "Touché, azzurrone…" e poi continua "Lo sai che non li hai fermati, vero?". Cap, fermo come al solito, prima che lo accompagnino fuori, ha soltanto il tempo di dire: "Certo, ma almeno ci ho provato".

Qualche ora dopo. Dopo un lungo conciliabolo i membri del Consiglio approvano una decisione già da tempo presa in considerazione: la formazione di un nuovo gruppo. Il nome, per loro semplice formalità, è subito deciso: WorldWatch, per salvaguardare il mondo contro le tremende minacce superumane che lo affliggono. Che, tramite i potenti mezzi delle Nazioni Unite, arrivi laddove altri supergruppi non possano arrivare. Subito dopo si passa ai membri della squadra. Qui la discussione si fa più lunga e solo la mattina dopo, tra numerosi dissensi e distinguo, si arriva ad un risultato. "Ora bisogna solo contattarli" dice il membro americano. Tutti si affrettano a chiamare con i loro cellulari.
 

New York. Cafe Transia. Pomeriggio.

Victor Shade, alias la Visione, pensa ai recenti avvenimenti. E pensa a Scarlet, anzi no, a Wanda. La donna di cui è ancora innamorato, ma a cui non vuole dare nessun dolore compromettendo la sua relazione con Simon Williams. Degli agenti in borghese si avvicinano: "Venga con noi, prego". "Dove mi portate" chiede impassibile Viz, chiedendosi anche come abbiano fatto a riconoscerlo. "E' per il bene della nazione" si limita a dire un agente. Un'ora dopo la Visione è stata messa al corrente di tutto. "E vi fidate di me? Vi siete forse scordati che mi sono interlacciato a tutti i computer mondiali qualche anno fa minacciando la sicurezza internazionale?" "E' proprio per questo che l'abbiamo scelta" dice il membro americano. "Proprio per queste sue grandi potenzialità. E poi nel corso degli anni ha saputo dimostrare il suo valore e farsi perdonare per quell'evento. Allora?". Viz pensa subito a Wanda, forse non sarebbe una tragedia allontanarsi per un po' da lei: "Accetto".
 

Londra. Parlamento inglese. Stesso momento.

Brian Braddock, alias Capitan Bretagna, è stato chiamato d'urgenza qui. La cosa lo irrita solo un poco, visto che la vita matrimoniale con Meggan senza troppi scossoni cominciava ad annoiarlo. Anche lui viene informato. "Ma io lontano dall'Inghilterra perdo i poteri!" afferma Brian. "Nessun problema" afferma un membro del Parlamento e da una valigia tira fuori un costume molto simile a quello con cui Braddock iniziò la sua carriera da supereroe. Lui non riesce a trattenere un sorriso. "Dunque?" gli viene chiesto. "Accetto" dice Brian senza pensarci due volte. Il problema sarà spiegarlo a Meggan.
 

Mosca. Cremlino. Tardo pomeriggio.

Un uomo alto e muscoloso percorre i lunghi corridoi di questo imponente palazzo del potere fino a scendere nei suoi misteriosi sotterranei. Lì è atteso da altre due persone. Il saluto è caloroso come sempre. "Compagno, ti chiediamo di servire la causa della nostra madre patria al servizio delle Nazioni Unite. Grazie a ciò potremo riacquistare quel prestigio che a noi manca da troppo tempo" dice uno di loro. "Accetto" risponde l'uomo con la sua voce profonda. "Bene, allora è nata una nuova Dinamo Cremisi!".
 

Wakanda. Palazzo di Pantera Nera. Stesso momento.

Ambasciatori dell'ONU hanno chiesto a T'Challa di entrare nel gruppo, anche con una partecipazione non assidua, in cambio di un migliore trattamento per i profughi wakandiani, vittime innocenti dell'ultima guerra civile di questo paese tormentato. T'Challa chiede che tali precisi impegni vengano sottoscritti. Così è e Pantera Nera accetta.
 

New York. Sede sotterranea dello S.H.I.E.L.D.

Nick Fury ha appena esposto a Jack Daniels, meglio noto come U.S. Agent, di partecipare a questo gruppo per controllarne i vari membri, in particolar modo la Visione. "E la mia caccia ai Thunderbolts?" chiede Agent. "Per il momento viene sospesa" dice Fury. "D'accordo, purché gli ordini non siano troppo pressanti. Dove devo andare?". "Da nessuna parte, la sede provvisoria del gruppo per ora è qui" conclude Fury, il suo sigaro perennemente in bocca.
 

Montreal.

Di ritorno da un pomeriggio di shopping Kara Killgrave, ex Ragazza Porpora, ora nota come Persuasion, trova sua madre in compagnia di Gary Cody, che aveva conosciuto ai tempi di Alpha Flight come membro di collegamento col governo canadese. Kara, dopo aver sentito la proposta, accetta con entusiasmo. Anche sua madre approva. Il nome dei Killgrave, spesso oggetto di biasimo, ora verrà rivalutato.
 

Italia. Uno sperduto paese di montagna. L'indomani mattina.

In questa cittadina il progresso arriva a passi lentissimi, dunque molti si stupiscono quando una auto blu dell'ultima generazione attraversa le sue dissestate strade. L'auto si ferma davanti ad una piccola casa. Tre uomini entrano e, dopo dieci minuti, ne escono con una giovane ragazza che viene portata via. Il paese incredulo, non avendo mai visto la ragazza in situazioni compromettenti, volendo tralasciare il suo abbigliamento sbarazzino, comincia ad interrogarsi: "Hanno portato via Sonia, ma perché?".
 

Interludio. Slorenia. Qualche giorno dopo.

Questo è un paese disastrato in cui la follia di Ultron ha creato solo una enorme desolazione. Solo rovine, macerie, da qualche parte ancora tantissimo sangue e pezzi di corpi trascinati dal vento. Ma improvvisamente dal terreno emerge una mano, poi un'altra. Poi tutto un corpo umano. Si inginocchia, poi tenta di rialzarsi e per un breve attimo barcolla. Poi con voce roca riesce ad esclamare: "I... i miei poteri. Sento che li controllo ancora. Ma come...?".Poi i suoi occhi inquadrano una postazione delle Nazioni Unite. "Bene, bene. Molto interessante". L'uomo si avvicina lentamente. Lui è Moses Magnum, le cui onde sismiche possono distruggere gran parte della crosta terrestre. Fine interludio.
 

New York. Quinta Avenue, base dei Vendicatori. Un mese dopo.

Justice, uno dei membri più recenti acquisiti dai Vendicatori, è di guardia ai monitor che collegano quella sontuosa casa a tutto il mondo e persino parte dello spazio. Ha un'aria annoiata, come sempre capita quando è inattivo (ma il suo recente infortunio gli ha anche fatto capire che bisogna capire bene il nemico prima di affrontarlo),piedi appoggiati sul tavolo e un caffè ben caldo in mano. Ad un tratto l'allarme collegato allo S.H.I.E.L.D. suona insistentemente. Vance non fa in tempo a chiamare gli altri Vendicatori che essi sono subito lì: Capitan America, Thor, Iron Man, Firestar, Scarlet e Wonder Man. "Cosa succede?" chiede Iron Man. In risposta dallo schermo gli giungono Nick Fury e Visione. E finalmente i Vendicatori capiscono dove fosse andato circa un mese fa. Misteriosamente scomparso, era riapparso davanti a Scarlet, dicendole che per qualche tempo sarebbe mancato dalle fila del gruppo. Poi più nulla. Nick Fury interviene: "Vendicatori, vi chiedo di non intervenire per questa volta". "Dipende da quale sia il problema, Nick" dice Cap. "Il problema è Moses Magnum" spiega Nick e subito vari brusii da parte degli eroi più potenti della terra. "Lo so quale minaccia possa costituire, ma l'ONU vi chiede di attendere per stavolta". "Attendere cosa?" chiede Thor "Che distrugga Midgard?". La Visione prende la parola: "Vi prego, amici, di aspettare". Tutti si zittiscono. "L'ONU ha formato un nuovo gruppo, si chiama WorldWatch. È composto da validi membri e questa è la sua prova del fuoco". "Non è un avversario facile da fronteggiare" dice Cap. È vero, ma io mi fido del mio gruppo". La Visione è stato tra i Vendicatori per molto tempo e ha subito molti travagli. Scarlet capisce i suoi bisogni e appoggia una mano sulla spalla di Capitan America. Lui capisce subito e dice: "Va bene, ma in caso di problemi interverremo". E spegne lo schermo. Poi aggiunge: "Ecco cosa avevano in mente".
 

Uno shuttle dello S.H.I.E.L.D. lanciato oltre l'atmosfera terrestre.

La Visione guarda i membri del gruppo che gli è stato ordinato di comandare. Vede per l'ennesima volta U.S. Agent guardare in cagnesco la nuova Dinamo Cremisi, su cui persino lui non sa nulla. Vede Kara e Sun, la nuova eroina, scambiare qualche parola. Vede Capitan Bretagna e T'Challa pensierosi. E pensa agli intensi allenamenti a cui sono stati sottoposti e sa che alcuni di loro sono ancora impreparati ad affrontare pericoli del genere. Ma sa anche che non è nascondendosi che si vincono le proprie paure (e Scarlet? Gli dice maligna una voce interiore). Poi prende la parola: "Ascoltatemi, vi prego. Il nemico da affrontare è Moses Magnum, un pericoloso terrorista. Le prime notizie che si hanno di lui è quando viene affrontato dall'Uomo Ragno e dal Punitore in uno sperduto paese del Sudamerica da dove gestiva un traffico di armi chimiche. Successivamente ha stretto un patto con Apocalisse che lo ha fornito dei poteri sismici per cui ora è noto. L'ultima volta che è stato visto era sprofondato nel sottosuolo, quando ormai aveva totalmente perso il controllo dei propri poteri. Ma qualche settimana fa è riemerso in Slorenia, a quanto pare in pieno controllo delle sue facoltà. Ha saccheggiato alcune postazioni delle Nazioni Unite e si è appropriato di vari macchinari. È poi riuscito a riorganizzare il suo gruppo di mercenari e, dopo aver rubato uno shuttle, si è insediato nella ormai deserta stazione orbitante Mir, ormai in procinto di essere totalmente distrutta, ma ancora piena di vari macchinari. Non sappiamo quali siano i suoi obiettivi,ma di certo è un tipo pericoloso, dunque occhi aperti". "Bah" sbotta Sun, alias Sonia Elios "Un tipo come quello con i miei poteri lo batto in due secondi". "Anche così lontano dalla Terra?" chiede ironico Capitan Bretagna. "Sappi inglesino che mi sento benissimo. Forse i miei raggi solari addirittura si incrementano nello spazio. Chissà se si potrà dire altrettanto della tua tutina!". Capitan Bretagna preferisce non ribattere. "Ora calmatevi" conclude la Visione " e preparatevi a...". Un violento scossone interrompe il suo discorso. Lo shuttle sobbalza pericolosamente. Ormai ha superato da alcuni secondi l'atmosfera terrestre e la Mir è lì a pochi chilometri. Le sollecitazioni sono fortissime e rischiano di incrinare lo scafo. La Visione, calma come al solito, mentre molti tremano di paura, proietta la sua forma astrale e dopo pochi secondi i sobbalzi terminano. "Mi sono interfacciato col loro sistema computeristico." afferma dopo qualche secondo "L'impulso proveniva da lì. Ma come prevedibile si aspettavano una resistenza. Attenti ora all'abbordaggio". Stranamente un portellone della stazione Mir è aperto. "Sicuramente è una trappola" dice la Dinamo. "Già, ma anche una comoda via d'entrata" ribatte U.S.Agent. "State tutti in guardia" dice la Visione "Atterriamo". Lo shuttle atterra dolcemente. I portelli si aprono e i membri di WorldWatch escono. Nessuno ad aspettarli. Pare un invito al massacro. In silenzio percorrono i vari metri della stazione, finché ad un tratto si ritrovano circondati da più di 50 uomini. "Come abbiamo fatto a non accorgercene?" chiede Capitan Bretagna. "Loro conoscono questa stazione meglio di noi" risponde Kara. I mercenari di Magnum attaccano.

Al centro della stazione orbitante Mir. Magnum contempla estasiato la sua ultima invenzione: un nuovo cannone sismico pronto ad abbattersi su una grande città. Stavolta non era necessario porsi al centro di esso, un semplice collegamento via cavo gli permetteva di convogliare tutto il suo potere dentro di esso. Si rivolge ad un suo alleato: "Allora, chi sono gli intrusi?". "Molti non li conosciamo, ma tra gli altri vi sono la Visione e un tipo che somiglia a Capitan America". "I Vendicatori! Nuovamente!" urla irritato Magnum "È per colpa loro e di quel pazzo di Wonder Man che sono stato sconfitto l'ultima volta. Ho passato settimane nel sottosuolo, ero rimasto quasi consumato dal mio potere. Poi ho sentito come una carica rigeneratrice, delle forti vibrazioni che hanno riparato le mie ferite e mi hanno ridato le piene capacità dei miei poteri. Poi ho saputo che quelle vibrazioni erano dovute ad una crisi del metallo conosciuto come Vibranio*. È stata la mia salvezza, ma ora è anche il mio punto debole. Ma basta parlare di me, è pronto il cannone?". "Aspetta solo lei, signore" risponde il mercenario. "Molto bene". Magnum collega il cavo al suo braccio destro. "Tra poco più di cinque minuti la benamata città di Seattle, patria in passato dei Nirvana e quest'oggi della conferenza sulla globalizzazione, verrà spazzata via!".

Al centro dello scontro tra i mercenari di Magnum e WorldWatch. Nonostante abbiano abbattuto più di venti terroristi, gli eroi sono ben lungi dal vincere. La Dinamo si avvicina alla Visione: "È chiaro che è solo un diversivo" afferma calmo. "Temo tu abbia ragione" ribatte Viz "Ora io, Agent, Pantera Nera e Kara tenteremo di andarcene. Tu sei certo di tenerli a bada?". "Garantito.Ogni attacco che mi viene portato è restituito al mittente!". Viz espone rapidamente il piano agli altri e loro intensificano gli attacchi. Dopo qualche secondo riescono ad aprirsi un varco e quattro di loro passano. Alcuni tentano di seguirli, ma i raggi solari di Sun li fermano. "Feccia terrorista!" afferma "E' anche a causa vostra che mio padre è morto!".

V. Capitan America & Thor 67/68

Al centro della stazione. Sono passati due minuti e mezzo dall'inizio della procedura che convoglia tutto il potere di Magnum all'interno del cannone sismico e lui si sente sempre più euforico. Si sta prendendo la rivincita su quella umanità che gli ha dato solo dolore e tormento. Ma ad un tratto i suoi sogni di gloria vengono interrotti dall'aprirsi violento del portellone. Quattro eroi entrano da lì. "Dannati Vendicatori!" urla Magnum "anche se avete cambiato le vostre fila non riuscirete a fermarmi!". "C'è una cosa che mi ha sempre sorpreso di voi criminali" dice la Visione incurante "Che volete sempre far vedere quanto siete bravi davanti al primo eroe che vi capita a tiro. Il voler testare il tuo cannone sulla nostra nave mi ha consentito di localizzarti tramite il computer. Ed ora direi che ti conviene arrenderti". "Scordatelo" ribatte Magnum "Ormai il processo è irreversibile, anche se voi mi abbatteste il potere fluirà e Seattle verrà rasa al suolo. Ma ora, miei alleati, attaccateli!". Gli ultimi mercenari attaccano, ma mentre Visione, Agent e Pantera li stendono senza difficoltà Persuasion si avvicina a Magnum. "Cosa vuoi fare, ragazzina con il tuo colorito vivace?" dice ironico il terrorista. "Interrompi la procedura, Magnum. Te lo ordino io: interrompila!". La forza di quella voce e di quegli occhi provoca qualcosa in Magnum: barcolla, inciampa e poi accade qualcosa di strano. Tutti i macchinari paiono spegnersi e il cannone, che prima brillava, ora è più scuro della notte. Magnum, resosi conto di ciò, si riprende e, disperato, urla: "No! Dannata ragazzina! Non avresti dovuto!". E prima che Agent possa intervenire, Magnum si stacca dal suo cavo e le assesta un potente manrovescio. "Dannato bastardo!" dice Agent e lo attacca col suo scudo, premendolo a terra. Magnum rimane lì immobile, senza reagire. "Il vibranio non ti gusta molto, vero?" dice Agent ironico. La Visione intanto è presso il cannone sismico e lo osserva preoccupato. Magnum appare svenuto. Improvvisamente quelli che erano i dubbi di Viz vengono confermati: il cannone inizia pericolosamente a sbandare e tremare. "Che accade?" chiede T'Challa. "Si stanno confermando i miei sospetti, purtroppo. Tutto il potere di Magnum finora usato sta tornando al mittente. Dobbiamo andarcene!". Pur usando un tono calmo Viz appare preoccupato. Raccoglie Kara ancora svenuta e se ne va. Agent rimane lì ancora qualche secondo, poi si alza.

Magnum non aspettava altro: libero dalla pressione del vibranio, raccoglie un frammento di vetro dal pavimento e sta per colpire Agent alle spalle. Ma all'improvviso una luce gialla lo colpisce e cade. Agent si volta verso di lui, poi verso la fonte del raggio: è Sun. "L'avevo detto che l'avrei sconfitto in due secondi" dice ironica la giovane. Senza aggiungere altro Agent scappa insieme a lei. La fuga è velocissima e, nel loro altruismo quasi suicida, Viz e T'Challa prendono quanti più mercenari possibile. Kara intanto si è ripresa, ma è ancora intontita. Molti altri mercenari non ci sono più, evidentemente hanno capito di avere perso. Dopo meno di due minuti lo shuttle di WorldWatch è già partito e, pur nella foga del momento, riescono a notare altre piccole astronavi: i mercenari che fuggivano, ma sicuramente ci avrebbero pensato due volte prima di riprovarci. Poi la Mir esplode, facendo risparmiare così molti soldi ai contribuenti: l'esplosione è meno violenta del previsto, ma lo shuttle per la seconda volta deve subire pesanti scossoni. Infine, dopo qualche secondo di paura, tutto torna calmo. Anche se nello spazio non c'è suono, è come se anch'esso avesse tremato.

Mezz'ora dopo. In mezzo all'Oceano Atlantico. L'ammaraggio dello shuttle di WorldWatch è perfetto. Ma tutti i suoi componenti, escluso Viz, hanno passato momenti di terrore. Sun, però, una volta resosi conto di essere salva, comincia a saltare di gioia per tutto lo shuttle. Anche Kara, dopo un attimo di incertezza, festeggia insieme a lei. "Per quella ragazzina è come se fosse un gioco" pensa Viz "Ma capirà che non è così". Dopo qualche secondo arriva l'elivelivolo dello S.H.I.E.L.D. Al suo comando, come al solito, Nick Fury. "Ehi, pare abbiate fatto un po' di casino lassù!" dice Fury ironico. "Tipico di voi americani" dice la Dinamo "Volete fare sempre le cose in grande!". Il suo tono appare serio. Agent lo guarda male: il loro sarà un rapporto burrascoso. Poi Viz esce e contempla il mare: non gli è mai parso così bello. E finché c'è qualcosa di bello a questo mondo, lui continuerà a battersi per renderlo ancora migliore. Poi guarda Sun e Kara e sa che dovrà battersi anche per gente innocente come loro. Gli pare ironico credere che tutto ciò sia frutto di una anomalia temporale, quale lui è. Ma poi alla fine pensa: "E allora?". E come tanto tempo prima aveva pianto, ora esplode in una grande risata.

Agent si avvicina a T'Challa: "Ma cosa gli è successo?" chiede. "A volte è bello sentirsi umani" risponde il sovrano del Wakanda. Il sole sta tramontando.

FINE